I tarli sono insetti xilofagi che amano nutrirsi dei legni più pregiati. Prediligono principalmente la lignina e la cellulosa, che abbonda soprattutto nei manufatti antichi. Per tale ragione è bene intervenire tempestivamente contro questi tarli, al fine di eliminarli del tutto prima che danneggino irreparabilmente il nostro mobile – che se antico può avere un valore economico e affettivo inestimabile. Ci sono numerosi prodotti e rimedi per contrastare l’azione di questi insetti – la maggior parte possiamo trovarli su questo sito internet dedicato – ma in questo articolo ci concentreremo sul kerosene, la benzina e il gasolio.
Come abbiamo visto ci sono vari modi di fermare l’azione dei tarli. Possiamo trattare il manufatto colpito con dei prodotti a base naturale, oppure con uno dei tanti prodotti chimici presenti oggi sul mercato. I primi sono maggiormente indicati per prevenire la comparsa dei tarli, ma possono ben poco quando la situazione è già in critica. Ciò accade perché con i prodotti di origine naturale ci sarà impossibile penetrare in profondità nel legno, che poi è dove si annidano i tarli. In questi casi quindi meglio scegliere un prodotto chimico e industriale, che sia aggressivo ed efficiente contro questa fastidiosa piaga.
La maggior parte di questi prodotti chimici industriali hanno una composizione a base di kerosene, benzina o gasolio. È vero che questi da soli non svolgono un’azione antitarlo, ma combinati con altre sostanze possono risultare molto efficaci. Per esempio uno dei prodotti che ha un’azione molto efficiente è formato da trielina e kerosene (in una composizione pari al 20 % di trielina e l’80 % di petrolio).
In realtà queste 3 sostanze (kerosene, benzina e gasolio) sono dei solventi che vengono delegati per agire in qualità di vettori. Ciò si evince anche guardano alla composizione dei moderni antitarlo che troviamo in commercio: sono prodotti da una buona percentuale di principio attivo (come per esempio un insetticida e un acaricida) e un’altra altrettanto alta di sostanza solvente (una delle 3 che stiamo analizzando) che funge appunto da vettore. In vece di kerosene, gasolio e benzina si possono trovare sostanze simili, come per esempio gli oli minerali.